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RICORDI DI GUERRA RELATIVI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE, ALLA RESISTENZA E ALLA LIBERAZIONE VISSUTI DA NOI STESSI, DAI NOSTRI GENITORI, DA PARENTI O DA CONOSCENTI.

 

Carlo Bresso

SFOLLAMENTO A PAVAROLO

Sono Carlo Bresso.
Sono nato nel 1936 a Torino e nel 1942 all'età di 6 anni incomincio a frequentare la prima elementare.
In autunno all'inizio dei bombardamenti in città sono sfollato con la famiglia a Pavarolo, paese nelle vicinanze di Chieri e famoso per aver avuto nel Medioevo contatti con il Barbarossa che ne ha incendiato il Castello
Mia madre, maestra elementare, viene trasferita alla scuola di Pavarolo e io frequento la scuola nella sua classe chiamandola regolarmente "Signora maestra", ma alla fine della lezione uscendo dalla scuola passo al "ciao mamma".


Viaggi in tempo di guerra

Mio padre lavora a Torino e tutte le mattine parte a piedi in mezzo alle vigne fino al paese dove prende la bicicletta e va Chieri a prendere il treno per Torino. Al ritorno stesso percorso inverso.
Per tutto il giorno, pensando a mio padre, sento con apprensione l'arrivo degli aerei che vanno a bombardare Torino: questa sensazione mi durerà ancora per molti anni al passaggio di un aereo.


Tedeschi e Partigiani

All'epoca si alternano in paese bande di Tedeschi e Partigiani prendendone possesso.
Noi bambini facciamo raccolte di bossoli delle diverse armi imparando a distinguerli.
In una banda di Tedeschi c'è un soldato sedicenne accompagnato da un cane pastore tedesco con cui facciamo un gioco irresponsabile: ci nascondiamo dietro un angolo, usciamo urlando la parola "placa" e ci nascondiamo di nuovo, a quel punto il tedesco si volta e spara una raffica di mitra.


Prigionieri

Un giorno nell'albergo del paese soggiornano alcuni alpini fatti prigionieri, che noi bambini vediamo condurre in manette in un gabinetto fuori dell'albergo.
La cosa ci impressiona moltissimo anche perchè sappiamo che il giorno dopo vengono fucilati.


Contraerea e rifornimenti inglesi ai partigiani

Un pomeriggio inoltrato ci raduniamo in un prato lungo la strada per Chieri e assistiamo a lanci da alcuni aerei di grossi sacchi di rifornimenti vari.
Una contraerea tedesca situata a Pino Torinese spara alcuni colpi verso gli aerei. Mi rimarranno impressi i colpi che sembrano d'oro forse perchè illuminati dai raggi del sole cadente.

 

Come la curiosità può far rischiare la vita

Durante un'occupazione di una banda di partigiani alcuni di essi alla sera cenano in un ristorante in fondo al paese, di fronte alla casa di Felice Casorati, di sua moglie Dafne Maugham e del figlio Francesco nostro compagno di gioco: per noi è la casa dei tre pittori, non lontano da una villa requisita dai tedeschi ad una famiglia di ebrei, i Lattes.
Viene la notizia che poche case più avanti un ubriaco minaccia la famiglia con un'ascia-
Chi comanda la banda è un capitano degli alpini passato ai Partigiani.
Immediatamente il capitano impugna la pistola e corre verso la casa.
Naturalmente noi bambini corriamo appresso a lui.
Il capitano entrato nel cortile attraverso un cancello semiaperto perde la testa e comincia a sparare: io vedo le fiammate verso la mia direzione e scappo attraverso il cancello.
Dietro di me arriva il sacrestano anche lui per curiosare passando attraverso lo stesso cancello.
Una pallottola lo colpisce al cuore e muore.
Io ero passato di lì qualche istante prima e avrei potuto essere io la vittima innocente.
Nel periodo in cui rimango a Pavarolo ogni tanto passo a vedere il buco della pallottola sul cancello. Ricordo ancora la lamiera piegata all'esterno causata dalla pallottola.
Data la differenza di statura la pallottola che ha colpito al cuore il sacrestano mi avrebbe colpito alla testa.
La cosa impressiona tutti al funerale del povero sacrestano.

CARLO BRESSO

 



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