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Liberty in Borgo Po

 

Sabato 11 giugno alle ore 16,30 ritrovo davanti alla Chiesa della Gran Madre. Dopo qualche notizia e curiosità sulla Chiesa della Gran Madre di Dio (purtroppo all’interno si stavano tenendo dei battesimi) ci avviamo per il nostro percorso:

1) Via Lanfranchi 3 : due villini quasi gemelli, separati da un bel cancello in ferro battuto. Il primo spicca in particolare per il paramento differenziato, le fasce floreali dipinte e la tabella in rilievo rappresentante un battello a vele spiegate. Il successivo, all'angolo con via Mancini 6, ha una curiosa finestra trompe-l'oeil e sul bovindo ricompare la tabella col veliero.

2)Proseguendo via Lanfranchi, all'angolo con via Mancini 5 vi è una casa pluripiano destinata ad appartamenti d'affitto, con fasce floreali dipinte, bei balconi in litocemento e un arioso bovindo che ne sottolinea la posizione d'angolo. Una decorosa cancellata in ferro la separa da quello che potrebbe essere il suo rovescio: (in via Mancini 3) un pretenzioso manufatto in cui il Liberty tradotto in versione ecletticheggiante assume toni ridondanti.

3)In via Lanfranchi 17 una palazzata, costruita in anni successivi, ostenta una fascia scolpita di putti danzanti con forme cicciottelle.
4)All'angolo successivo (entrata da Via Biamonti 7) spicca un bel casamento pluripiano ravvivato da cornici e fasce di fine fattura (anche se molto deperite). 5)In via Lanfranchi 24 e 26 due case di appartamenti, separate da un cancello in ferro, si offrono ad una più facile lettura grazie ad un'opera di ripristino. La prima di raffinata eleganza per la stretta coordinazione del disegno geometrico dei ferri battuti, ribadito dalle tabelle fitomorfe e nei fregi a nastro. La seconda, vistosa nelle scelte decorative di tasselli quadrati di vivaci colori, stata rialzata da un piano con curiose mansarde rigonfie postmoderne. L'intervento risulta gradevole.

6)Proseguendo per via Lanfranchi questa si conclude al n. 28 nella Società di Mutuo Soccorso degli Imbianchini che ospita una osteria con mobili d'epoca vecchie fotografie.
7)Ritornati indietro sino a via Mancini il n. 8, nato per ospitare sia uffici e depositi sia abitazioni, appare improntato ad un eclettismo floreale che si rifai prototipi di Carlo Ceppi.

8)Proseguendo tra le case e villette che seguono da notarsi al n. 15 il villino progettato nel 1915 seguendo la lezione di Gribodo , dove l'alzato di due piani, sovrastato da una torretta, viene differenziato dal paramento in mattoni con enormi finestroni dai vetri colorati. Qui, come ai successivi numeri 21 e 23, ritroviamo la tabella scolpita con il battello a vene spiegate e un portoncino contornato da rilievi geometrici e floreali, protetto da una pensilina di ferri battuti a foggia di pergolato di rara e delicata bellezza.

9)Dall'altro lato della via Mancini , al n. 22, esplode la fantasia di Pietro Betta che fa dell'intero edificio, del 1909, una gigantesca scultura, impostando sul ruvido zoccolo a bugne l'alzato chiuso da due torrioni a giorno. L'insieme si anima di cornici operate, motivi fitiformi geometrizzati, richiamandosi in modo originale alla lezione del tardo Art Nouveau viennese di Josef Hoffman.
10) Tornati indietro sino a via Villa della Regina, qui al n. 6 si trova la villa edificata nel 1909 dall'Ing. Ambrogio Perincioli. L'alzato, sovrastato sulla sinistra da una torre e compensato sulla destra da un aggraziato bovindo angolare, ha una sottolineata differenziazione cromatica data dal paramento dei mattoni a vista e dall'intonaco chiaro. Delizioso l'ingresso con la porta in legno scolpito definito da una cornice in litocemento in cui si intrecciano figure umane e tralci di fiori, la cui grazia fa pensare all'intervento dello scultore Alloatti.
11) Si prende via Moncalvo e si notano begli edifici al 2, 4 e 12. Dopo quattro isolati si arriva al largo omonimo dove si trovano tre originali case con torri poligonali, in cotto, agli angoli di via Cardinal Maurizio 15 e 22 e via Moncalvo 19. Al centro del largo tre colonne sormontate da altrettante teste di toro. E' l'opera i Tori dell'artista torinese Ezio Gribaudo, donate dall'artista al Comune nel giugno del 2007 e qui sistemate nel dicembre 2007.
12) Salendo per via Cardinal Maurizio sino a via Asti, qui al n. 17 c' è la casa laboratorio progettata per lo scultore Rubino da Gribodo, oggi di difficile lettura se non per la parte verso via Cardinal Maurizio dove presenta un alzato molto semplice, ad un solo ordine, con accentuate notazioni secessione nel gioco delle finestre a tre luci.
13) Per terminare due botteghe: la prima, risalendo via Cardinal Maurizio verso Corso Casale si trova in via Ornato 10: la Libreria Borgo Po nata sul sito di una stalla fine '700, ha decorazioni esterne rifatte copiando quelle liberty della zona. 14) La seconda, tornando verso la Gran Madre in via Monferrato 14: svetta l'insegna in ferro dipinto dei primi del '900 Cucine del Salsamentario.

Prima che un temporale ci inzuppi tutti ci rifugiamo, verso le 18.30 all’interno del Petit Jardin per un ricco apericena, due considerazioni sul pomeriggio e un progetto per una nuova visita al liberty torinese, questa volta lungo Via Madama Cristina e dintorni........

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